Intervista

La versione originale di questa intervista a Nora Roberts, realizzata da Sandy Coleman nel gennaio 2007, è reperibile presso http://www.likesbooks.com/noraroberts2007.html. AAR (All About Romance) mi ha gentilmente autorizzata a tradurla in italiano.

Nora, ci sono cosi' tante cose da chiederti, per cui cominciamo. A partire dal 29 gennaio, e per quattro lunedì consecutivi, la Lifetime Television manderà in onda quattro film-tv originali (ndt. trasmessi anche in Italia da RaiDue nell'estate 2008) basati sui tuoi libri. Il primo è "Angels Fall" (ndt.tradotto "Il mistero del lago"), seguito da "Montana Sky" (ndt. inedito in Italia), "Carolina Moon" (ndt. tradotto "Quella calda estate"), e "Blue Smoke" (ndt. inedito in Italia). Il cast, che comprende John Corbett, Heather Locklear, Claire Forlani e Oliver Hudson, mi pare un bell'elenco di star televisive. Sei soddisfatta dei film? Ce n'è uno che preferisci?
Nora Roberts insieme a John CorbettPer ora ne ho visti soltanto tre, sto aspettando che "Blue Smoke" sia completato e sono davvero eccitata per questi film. Trovo che tutti coloro che vi hanno lavorato abbiano svolto un lavoro fantastico, e abbiano non soltanto capito, ma apprezzato e rispettato il tono di ciascun libro e i vari personaggi. Sono molto belli! E penso che siano fatti molto bene. Il cast? Non potevo credere alla mia fortuna. Non ne ho uno preferito. Comunque, penso che mio marito propenda per "Angels fall", ma gli piace molto Heather Locklear: non posso dargli torto...
Nora, ti dà mai un po' fastidio che autori a te paragonabili - mi vengono in mente John Grisham e Stephen King - abbiano avuto moltissime trasposizioni dei loro lavori sul grande schermo, mentre tu no? E posso ritenere che l'accordo per la serie "In death" con la compagnia di produzione di Mel Gibson sia ancora in una sorta di limbo?
No, non mi dà fastidio. E non perché io sia timida o introversa. L'adattamento come film non mi riguarda, io sono una scrittrice, per cui sono i libri ad essere fondamentali. Io scrivo libri, ed è a scrittura l'attività in cui investo energia, tempo ed attenzione. I film sono divertenti. Se mi piacerebbe vedere uno dei miei libri adattato come film per il grande schermo? Ma certo. Molto. Ma non ci perdo il sonno al riguardo. L'accordo con Mel Gibson per la serie "In death" non è nel limbo. E' sfumato. Non c'era un buon affiatamento, e una delle cose che ho imparato lavorando con la Mandalay, Stephanie German e la Lifetime, è che un buon affiatamento fa la differenza. Uno di questi giorni, forse troveremo un buon affiatamento anche per la serie "In death".
Bè, a posteriori non è troppo sorprendente che Mel non si sia rivelato una buona scelta! Per cui i diritti ti sono stati restituiti?
Mi sto vergognando del fatto che non leggo i libri di J. D. Robb (so che è un mio problema). Ma per mia fortuna, i miei colleghi di All About Romance, cosi' come mia sorella che è una grande fan, mi vengono in aiuto. Con l'uscita di "Innocent in death" prevista per febbraio, Ellen Micheletti vorrebbe sapere se hai progetti di realizzare degli spin-off per alcuni dei personaggi della serie. Per essere più precisi, a Ellen piacerebbe vedere Peabody gestire un caso da sola, e si chiede anche se per caso hai dei progetti per il giovane e splendente ufficiale Trueheart?
Assolutamente nessun progetto di spin-off. Francamente non mi interessano proprio. E non vedo la possibilità per nessuno dei personaggi minori - di cui sono molto fiera - di portare avanti un libro sulle proprie spalle. Adoro Peabody, e adoro Trueheart. Ma sono personaggi secondari, parte di un gruppo. Non sono il piatto forte.
Robin Uncapher è curiosa a proposito dei tuoi lettori uomini. Sanno di star leggendo romance? Hai notizie di loro?
A volte sì e a volte no. Ho ricevuto delle lettere fantastiche da parte di alcuni uomini. Una delle mie preferite era quella di un tizio che aveva cominciato uno dei libri sui fratelli Quinn, senza rendersi conto che era romance. Viveva sulla costa orientale, cosi' lo aveva interessato. Mi ha scritto che non potevo immaginare il suo orrore, la sua mortificazione, quando un'amica gli aveva detto che era un romance, e lui aveva negato con veemenza, ribattendole: no, no! Non lo è! Non può essere! Sono un maschio! Poi ha accettato la realtà, e non gliene è importato nulla perché gli era piaciuto il libro. E l'aveva letto tutto quanto.
Ci sono molti uomini che leggono la serie di J. D. Robb. Credo che sia a causa del nome, del packaging che non strillano "romance" cosi' chiaramente come il nome Roberts. E in questa maniera ho anche acquisito molti lettori uomini per i titoli firmati Roberts. Li ho agganciati come Robb, e spesso li ho convertiti verso la Roberts.
Bè, c'è un uomo della mia famiglia che sta apprezzando il libri di J. D. Robb cosi' tanto che li sta addirittura leggendo sulla metropolitana di Washington! Robin si chiede anche quale delle tecnologie che hai creato useresti davvero nella tua vita, se potessi farla magicamente comparire (lei sceglierebbe l'Autochef). E tenendo conto della velocità della tecnologia di questi tempi, si chiede anche se ambientare i tuoi libri nel prossimo futuro stia diventando sempre piu' stimolante? In altre parole, sta dvientando piu' difficile cercare di essere sempre un passo avanti alla tecnologia?
Anche nella mia lista l'Autochef sarebbe al primo posto. Mai più dover cucinare! Lo dico perché quando finirò qui dovrò andare a cucinare. Non trovo che inventare la tecnologia del prossimo futuro stia diventando piu' difficile. Sono stupita quando scopro che alcune delle cose disponibili adesso sono piu' o meno simili a cose che mi ero inventata nei primi titoli della serie.
E veniamo a Eve, un personaggio che sembra ispirare infinite speculazioni e discussioni. Mia sorella si domanda cosa ne pensi di una possibile maternità per Eve, dato che lei crede che il personaggio - così com'è ora - non sia davvero tagliato per fare la mamma... non che ci sia qualcosa di sbagliato con questa caratteristica!
Nessun bambino per Eve nel futuro che possiamo prevedere, compreso quello scrutabile dagli occhi di falco. Non c'è ragione. Né lei né Roarke sono pronti ad essere genitori. Mi piacciono i bambini. I bambini cambiano tutto, secondo me in meglio, ma innegabilmente producono cambiamenti. Non sono pronta a cambiare il tono o la direzione della serie.
Moltissimi amici mi dicono che amano la maniera in cui la relazione fra Eve e Roarke continua a crescere e modificarsi. Nonostante le numerose sfide che la coppia affronta, questi lettori non dubitano mai dell'amore assoluto alla base di tutto. Pensi anche tu, come loro, di star creando una delle rappresentazioni fittizie più realistiche mai fatte di un buon matrimonio?
Bè, io sono molto orgogliosa di questi due personaggi, singolarmente e come coppia. Li vedo certamente in un matrimonio robusto ed interessante, ed impegnati l'uno verso l'altra per far funzionare il matrimonio come desiderano. Secondo me un buon matrimonio ha bisogno sia di impegno ed individualità, oltre che di amore e passione.
Nora, tu sei bravissima nel creare personaggi maschili realistici e grandi eroi. Ma sei anche fenomenale nel celebrare le gioie dell'amicizia femminile, donne che si sostengono ed imparano l'una dall'altra, tutto senza allontanarsi dalla storia d'amore centrale. Quanto è importante per te il tema dei legami femminili, nei libri e nella vita?
Nella vita è essenziale. Non so dove sarei senza le mie amicizie femminili. Sono cresciuta con quattro fratelli, nessuna sorella, per cui le amiche sono una gioia assoluta per me. Chi altri ti potrebbe conoscere cosi' bene? Chi altri capisce la tua lingua senza bisogno di un traduttore? Nei libri invece dipende sicuramente dalla storia, ma mi piace molto esplorare le relazioni, le amicizie, i conflitti e le dinamiche fra donne. E penso che queste dinamiche possano anche mostrare come una donna si relazioni con un uomo, le dà una cassa di risonanza, in una relazione romantica.
E questo ci porta a una cosa che mi stavo chiedendo. Tu sei molto collaborativa con la comunità del romance e gli altri scrittori, e non penso che nessuno possa contraddirmi, ma non mi è mai sembrato che tu abbia raggiunto quell'insieme di autori nella loro Terra Felice dove tutto è gioioso e non è permessa alcuna critica pubblica allo scrittore o al suo lavoro. Che ne pensi di quel mondo dove regna il principio del "se non puoi dire nulla di buono, allora non dire nulla del tutto"?
Bè, non sono sempre solare, e spesso non mi comporto bene con gli altri, così non mi unisco a molti gruppi. Non so di che colore possa essere il cielo in un mondo dove non sono benvenute le critiche pubbliche agli scrittori o al loro lavoro. Può essere una cosa carina per un paio di giorni, ma onestamente credo che mi darebbe presto i brividi. Non credo che non si possa dire niente a meno che non si dica qualcosa di carino. Ma certamente credo che si debba argomentare bene tutto ciò che si dice, che si possa essere onesti senza essere cattivi o scortesi, senza andare sul personale e senza provare a fare a pezzettini qualcuno o il suo lavoro.
Dunque, per approfondire la questione, anche se ormai è pratica comune da una decina di anni, accenniamo al comportamento tenuto online. Io credo che gli autori farebbero meglio a non partecipare alle discussioni on-line, perché ci sono molte possibilità di essere fraintesi, e spesso qualcuno non aspetta nulla di meglio. Ma negli ultimi tempi mi sembra che tu abbia intrapreso un'attività on-line di diverso livello: partecipi a molti forum e blog quando hai qualcosa da raccontare e, per quel che ho visto, non ci sono stati polveroni. Secondo te perché sta andando cosi' bene? E' per merito tuo, Nora?
Spero, almeno in parte, che sia perché ho imparato come navigare sulla Rete. E' un grandissimo strumento, ma molti possono essere maldestri e fare male. Io ho fatto un sacco di errori e c'è cosi' tanto che vorrei poter correggere. E' stato un processo di apprendimento. Ma il fatto è che amo questo mezzo, adoro poter comunicare con i lettori e gli altri scrittori, o anche soltanto leggere quello che hanno da dire. Se non prestassi attenzione a quanto dicono i lettori, tralasciarei un sacco di cose. Io ho delle idee, e dico quello che intendo, intendendo proprio ciò che dico. Ma penso - anzi spero - di aver imparato a non postare quando sono arrabbiata, e ho imparato ad esprimere le mie opinioni senza pormi in contrasto. Onesta si', ma non pedante.
Ci sono molti lettori e scrittori che possono imparare gli uni dagli altri, e questo è uno dei modi migliori. Non dobbiamo essere necessariamente sempre d'accordo - ma credo che dovremmo provare a rispettarci gli uni con gli altri. Non rifiuterei i complimenti, naturalmente, non sono mai abbastanza. Ma, per restare seri, apprezzo molto il fatto di poter commentare e postare sui blog e sui forum come farebbe qualsiasi altra persona.
Nora Roberts Nora, con un'incredibile bibliografia alle spalle e un incredibile numero di romanzi che hanno vinto premi, c'è qualcuno dei tuoi libri o personaggi che per te hanno un'importanza particolare?
Qualsiasi storia, qualsiasi personaggio su cui sto lavorando in un determinato momento è sempre il più importante per me. Devo dedicare tutte le mie energie, fisiche, creative ed emozionali a quella storia, e a quelle persone. Proprio perché faccio così, tutti i miei libri e i miei personaggi sono importanti per me. Forse non per tutti gli altri, ma sicuramente per me.
Parlando ancora di quell'incredibile (e fitta) bibliografia, com'è per te la tipica giornata di scrittura? Detto in altri termini, come fai?
Lavoro tutti i giorni, generalmente cinque giorni a settimana. Se qualcosa sta veramente andando, posso usare anche alcune ore nel weekend. Dalle sei alle otto ore quotidiane di lavoro sono normali, ma - di nuovo - potrebbero essere di più se l'ispirazione è attiva. Mi alzo presto la maggior parte dei giorni, vado dritta in ufficio e controllo le e-mail, faccio un giro sui forum e sui blog. E' un piacevole riscaldamento, e poi è divertente. Poi devo lavorare. Nei periodi di routine - che sono i miei preferiti - mi interrompo nel primo pomeriggio per un'ora e vado fuori. Se non facessi così, il sedere su cui mi siedo per ore ogni giorno diventerebbe enorme. Dopo la pausa, torno al lavoro. Molto spesso smetto di lavorare tra le quattro e le cinque, ricontrollo ancora le e-mail alcune volte durante la giornata. Dopo il lavoro, in genere mi bevo un piacevole bicchiere di vino - perché me lo sono meritato - e comincio la cena.
Nora, questo è il punto dell'intervista in cui la nostra autrice può fare pubblicità a un programma TV di suo gradimento. Stai guardando "Heroes"? "Lost"? Qualunque altra cosa che ti piace e che ti va di consigliare?
Mi piace "Heroes". E "Dexter": che show scuro e delizioso. Niente mi ripaga per la perdita del meraviglioso e incredibile "Deadwood", o la sorprendente "Buffy". Ma questi sono grandiosi. Sono drogata da "Lost" - non posso aspettare fino a quando ricomincia. E adoro Kyra Sedgwick in "The Closer".
E per quanto riguarda libri e scrittori? Cosa ti ha colpito ultimamente?
Ce ne sono troppi. Mi piace la fiction di consumo, basta che sia una buona storia. La mia amica Patricia Gaffney ha un nuovo romanzo che sta per uscire, il prossimo anno mi sembra - addirittura quest'autunno o la prossima primavera - "Mad Dash" - è semplicemente meraviglioso. Divoro Robert Parker, John Sanford. Amo Kinsey Milhone della Grafton, e apprezzo molto il regalo di Elizabeth Berg. Elaine Fox è semplicemente fantastica nella commedia romantica contemporanea, e Ruth Langan, Mary Blayney, Mary Kay McComas sono altre preferite, altrimenti non avremmo fatto un'altra antologia, "Dead of Night", in uscita nel tardo autunno. Poi ci sono Stephen King, Terry Pratchett, Carl Hiaasen.
Come ultima cosa, Nora, hai in progetto di continuare a scrivere trilogie, insieme ai libri come J.D.Robb e i titoli singoli come Nora Roberts?
Sto scrivendo il terzo libro di una nuova trilogia proprio adesso - la trilogia "The Sign of Seven" - una specie di fantasy/horror/romance. Il primo, "Blood Brothers", uscirà a dicembre (ndt: 2007). Non so mai se scriverò una nuova trilogia sino a quando non mi viene l'idea per una. Dato che sembra che mi vengano idee buone da sviluppare su quella lunghezza, continuerò a scriverle insieme ai libri come Robb e ai titoli singoli.

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